De Bestiarum Naturis 006 – il Pangolino Fisso

Appunti per la storia del Pangolino Fisso

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Antefatto: il disegno non rappresenta un animale ma una statua.

La statua è dedicata a un Pangolino Codalunga che,

per la sua straordinaria gola, riuscì a fermare l’invasione di formiche

in un paesino del sud est asiatico. Lo scopre un giornalista che decide di raccontare la storia.

Prima scena: bambino che attraversa una strada sterrata e viene aggredito dalle formiche. Più corre e più resta sommerso dal mare di formiche. Scompare. Una donna urla disperata.

Musica tragica. Qualcuno esce con un bottiglia incendiaria e, prima di essere travolto e mangiato vivo, la butta tra le formiche. Altri sparano o calpestano tutto quello che possono.

Urla dappertutto e panico. Le case stesse vengono invase e mangiate in poco tempo.

Scene centrali: il pangolino batte la coda sul terreno; per i tremori e le polveri, le formiche lo affrontano in battaglia, il Pangolino le mangia combattendo furiosamente e inseguendole.

La cosa si ripete molte volte in scene diverse e per lungo tempo.

Sudore. Sole. Caldo. Scoppi e formiche che volano dappertutto. Lingua che s’infila in ogni pertugio.

Montaggio serrato. Il giornalista racconta eccitato.

Ultima scena di battaglia: la coda batte pesantemente sul terreno. La sua lunga lingua rientra in bocca some un serpente. Polvere. Silenzio.

Il giornalista stramazza su una panca, sudato come se avesse combattuto lui la battaglia.

È tutto finito. Il giornalista si guarda intorno e spegne il microfono.

Scena finale: mentre il Pangolino se ne va verso il tramonto trascinando faticosamente la coda ormai lunghissima, le personetitubanti e incredule escono dalle case per salutarlo.

Tengono in mano i semi che finalmente potranno ripiantare.

Titoli di coda: visione aerea in allontanamento con gente che semina e, in paese, gente che festeggia.

Lungo una strada che va verso la foresta un furgone si allontana.

Voce del giornalista che annuncia il suo ritorno in redazione.