De Bestiarum Naturis 708 – il Sonnolento

Una delle prime leggi di natura che ho scoperto facendo lo zoologo immaginario –

non è casuale dunque il disegno che qui la illustra sia uno dei più vecchi del Bestiario -

è la diminuzione della velocità relativa in superficie

in rapporto all’aumento della taglia. In altre parole, sulla superficie terrestre

più un animale è grande e più lento sarà il suo moto relativo.

Non basta dunque dire che un elefante in corsa

si sposta più velocemente di una formica per smentire questa legge.

La legge è più generale e dice che più un animale è grosso

e più lentamente potrà e vorrà spostarsi

anche se, in proporzione, avesse gli stessi rapporti di forza di una formica.

Infatti, mentre il mondo microscopico è frenetico

e sembra sempre che gli manchi la terra sotto i piedi, come si dice,

il mondo dei giganti è esattamente l’opposto.

Tant’è vero che mai nessuno ha visto una formica battere la fiacca,

mentre sono innumerevoli le testimonianze che parlano

di elefanti pelandroni, leoni impigriti, orsi in letargo

di gorilla nullafacenti, gatti immobili e via così,

fino agli ippopotami che russano per settimane nelle acque africane.